Teatro d’anatomia: Qual è il valore della vita in un corpo fatto a pezzi? Le merci senza prezzo devono essere valutate nel luogo dove il capriccio dell’offerta e l’avidità della domanda scendono a patti: che l’asta abbia inizio!
Lunedì 4 marzo, (quasi) uno anno dopo lo sgombero della Vida, è stato battuto, in un’asta dai raffinati toni di muta clownerie, il corpo dell’Antico Teatro di Anatomia, metaforicamente svuotato delle proprie interiora.
Il Teatro, oggi si presenta infatti chiuso e vuoto, privato alla città che lo ha vissuto, riempito di significato, animato, protetto.
Una riflessione indotta dall’azione calzante della compagnia Metaforte (meta-teatro), in collaborazione con l’Ex Asilo Filangeri (Napoli), comunità che abbracciano la difficile battaglia di preservazione dei beni pubblici e dei luoghi popolari della cultura, fucine di immaginari, scambio intellettuale e progettazione alternativa alle logiche dominanti del mercato.
Evitando i dedali affollati di una irrisolta Venezia-Luna-Park a misura di turista, scartando gli ormai troppo affollati “official events” che sempre più provano ad incantare senza nulla raccontare, abitanti e visitatori sono stati coinvolti nell’irriverente performance e son rientrati a casa soddisfatti, per una volta, di stringere i pezzi di un corpo cittadino ancora autentico, sagace e capace di comunicare con ironica intelligenza anche i propri attuali drammi.